Regione Lombardia ha presentato un avviso pubblico di finanziamento per le imprese che intendono conseguire la Certificazione della parità di genere ai sensi della UNI/PDR 125:2022.
In cosa consiste:
L’Avviso Pubblico, dal titolo “Verso la certificazione della parità di genere”, ha lo scopo di supportare le imprese lombarde nel conseguimento della certificazione della parità di genere, tramite due Linee di finanziamento:
- Linea di finanziamento A: co-finanziamento per l’acquisto dei servizi di consulenza a supporto delle imprese che intendano avviare le attività propedeutiche al conseguimento della certificazione di genere.
- Linea di finanziamento B: co-finanziamento delle spese sostenute dalle imprese per ottenere la certificazione della parità di genere.
Caratteristiche dell’agevolazione:
Verrà concesso un contributo a fondo perduto, sotto forma di voucher aziendale, destinato ai soggetti in possesso dei requisiti elencati al paragrafo seguente.
Il valore del voucher:
- varia in relazione al numero di dipendenti delle sedi operative/unità produttive localizzate sul territorio di Regione Lombardia alla data di presentazione della domanda
- non potrà superare, per entrambe le linee, l’80% delle spese ammissibili
- sarà riconosciuto, e quindi liquidato, esclusivamente ai beneficiari che avranno ottenuto la certificazione della parità di genere.
Gli importi massimi previsti sono i seguenti:
Num. dipendenti | Valore max. voucher Servizi consulenziali (linea A) | Valore max. voucher Servizio di certificazione (linea B) |
Da 1 a 9 | 2.000 € | 2.000 € |
Da 10 a 49 | 4.000 € | 4.000 € |
Da 50 a 125 | 5.000 € | 7.000 € |
Da 126 a 249 | 7.000 € | 9.000 € |
Chi può partecipare:
Possono partecipare al bando i soggetti che esercitano attività economica e che, al momento della presentazione della domanda, posseggano i seguenti requisiti:
- essere una micro, piccola e media impresa secondo la definizione, di cui all’Allegato I del Regolamento (UE) n. 651/2014 del 17 giugno 2014;
- essere regolarmente iscritti e attivi nel Registro delle imprese (come risultante da visura camerale) o essere titolare di partita IVA attiva al momento della presentazione della domanda di finanziamento;
- avere in pianta organica almeno un (1) dipendente alla data di presentazione della domanda di finanziamento;
- avere una sede operativa attiva in Regione Lombardia o, se solo titolare di Partita IVA, avere domicilio fiscale in Lombardia;
- essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori, come attestato dal DURC on line;
- essere in regola con la normativa sugli aiuti di Stato in regime di “de minimis” (Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013);
- essere in regola con le assunzioni previste dalla Legge n. 68 del 12/03/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” e ss.mm.ii. in materia di collocamento mirato ai disabili;
- essere in regola con la trasmissione del Rapporto sulla situazione del personale di cui all’art 46 del Dlgs 198/2006;
- non rientrare nei campi di esclusione di cui all’art. 1 del Reg (UE) 1407/2013;
- non essere in stato di fallimento, di procedura concorsuale, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.
Come presentare la domanda:
La domanda di finanziamento al bando dovrà essere presentata dal Soggetto beneficiario del contributo obbligatoriamente in forma telematica, per mezzo del Sistema Informativo Bandi online disponibile all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it.
Di cosa tratta la UNI/PdR 125:2022:
La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 non è una norma nazionale, ma è un documento pubblicato da UNI (Ente Nazionale Italiano di unificazione) con l’obiettivo di avviare un percorso sistemico di cambiamento culturale nelle organizzazioni al fine di raggiungere una più equa parità di genere, agendo su:
- rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza
- adozione di politiche e misure per favorire l’occupazione femminile – specie quella delle giovani donne e quella qualificata – e le imprese femminili, anche con incentivi per l’accesso al credito e al mercato ed agevolazioni fiscali
- adozione di misure che favoriscano l’effettiva parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro, tra cui: pari opportunità nell’accesso al lavoro, parità reddituale, pari accesso alle opportunità di carriera e di formazione, piena attuazione del congedo di paternità in linea con le migliori pratiche europee
- promozione di politiche di welfare a sostegno del “lavoro silenzioso” di chi si dedica alla cura della famiglia, nel rispetto dell’art. 3.1 della Costituzione (uguaglianza formale)
- adozione di misure specifiche a favore delle pari opportunità, in linea con quanto stabilito dall’art. 3.2 della Costituzione (uguaglianza sostanziale)
- integrazione del principio dell’equità di genere nella normativa nazionale affinché la sua adozione volontaria diventi riferimento qualora fosse richiesto alle organizzazioni di certificare la sostenibilità e l’adozione di politiche di genere, in contesti quali, ad esempio, gare di appalto, rilascio di contributi pubblici oppure da un sistema di premialità
Vantaggi della certificazione:
Le aziende che scelgono di certificarsi secondo UNI/PdR 125:2022 hanno accesso a numerosi vantaggi:
- Sgravio contributivo, fino a 50.000 € all’anno, a favore delle aziende che al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento siano in possesso della certificazione (art. 5, commi 1 e 2, Legge n. 162/2021);
- Punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti (art. 5, comma 3, Legge n. 162/2021);
- La riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione alle gare pubbliche (art.93, comma 7, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, DL 36/2022);
- Criterio premiale nella valutazione dell’offerta, che le amministrazioni aggiudicatrici dovranno indicare nel bando di gara per l’acquisizione di servizi e forniture (art. 95, comma 13, del d.lgs. n. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 2, DL 36/2022).
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